Mobilità

Non prestare più l’auto in scioltezza, nemmeno ai tuoi figli: regole severissime

Prestare la tua auto anche ad un familiare è una pessima idea: lo dicono le nuove regole. 

Negli ultimi mesi, il dibattito relativo al prestito dell’auto ha guadagnato un’attenzione crescente, specialmente alla luce delle normative che regolano la materia. Spesso ci si chiede: è lecito prestare l’auto a un amico o a un familiare? Quali sono le regole da seguire? E come si comporta l’assicurazione in questi casi? Esploriamo in dettaglio le implicazioni legali e assicurative di questa pratica, analizzando le normative vigenti, le sanzioni in caso di violazione e i passi da seguire per evitare complicazioni.

Secondo il Codice della Strada italiano, in particolare all’articolo 94, comma 4-bis, è consentito guidare un’auto non intestata, ma con alcune limitazioni importanti. Innanzitutto, l’uso deve essere occasionale e non continuativo. Ciò significa che un amico può utilizzare il tuo veicolo per un breve periodo senza incorrere in problemi legali. Allo stesso modo, è permesso prestare l’auto a un figlio o a un familiare. Tuttavia, se un’altra persona guida l’auto in modo abituale, ossia per più di 30 giorni consecutivi, è necessario comunicare il nome del conducente abituale al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Questa procedura serve a garantire la trasparenza riguardo alla proprietà e all’uso del veicolo.

Ci sono alcune eccezioni a questa regola. Ad esempio, veicoli aziendali e auto in leasing possono essere esclusi dall’obbligo di comunicazione. Inoltre, se l’auto è concessa temporaneamente in comodato gratuito tra familiari conviventi, non è necessario segnalare il cambio di conducente.

La questione assicurativa

Il prestito dell’auto non è solo una questione di rispetto delle normative stradali, ma coinvolge anche problematiche legate all’assicurazione. Prima di prestare il veicolo, è fondamentale verificare le clausole della propria polizza assicurativa.

Nella maggior parte dei casi, le polizze di responsabilità civile auto coprono i danni causati da un conducente diverso dall’intestatario, a condizione che il prestito sia occasionale. Tuttavia, è necessario fare attenzione, poiché alcune polizze includono clausole limitative. Ad esempio, la clausola di “guida esclusiva” prevede che solo l’intestatario possa guidare l’auto, mentre altre polizze possono richiedere che il conducente abbia un’età minima o un certo numero di anni di esperienza di guida.

Per evitare sorprese, è consigliabile informare la propria compagnia di assicurazione nel caso in cui si preveda che un’altra persona utilizzi l’auto in modo continuativo. In tal modo, si potrà valutare se sia opportuno aggiungere il conducente alla polizza.

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La mancata comunicazione riguardo all’uso abituale dell’auto può comportare sanzioni economiche significative. Le multe per la violazione di questa normativa possono variare da 727 euro fino a 3.629 euro, a seconda della gravità della violazione e del tempo trascorso senza regolarizzare la posizione. In aggiunta, il ritiro della carta di circolazione è previsto in caso di violazione, con il documento che verrà inviato agli uffici competenti per l’aggiornamento dei dati.

È importante comprendere che, fino a quando la posizione non viene regolarizzata e il libretto aggiornato, il veicolo non può essere utilizzato.

Nonostante la normativa sia chiara, esistono molte idee errate che circolano tra gli automobilisti. Ad esempio, molti credono che prestare l’auto a un amico comporti automaticamente una multa di 3.629 euro. In realtà, tale sanzione scatta solo se non viene comunicato un uso abituale. Un altro mito riguarda l’assicurazione: mentre alcune persone pensano che non sia coperta se qualcun altro guida la loro auto, le polizze standard generalmente coprono i conducenti occasionali, ma è sempre consigliabile controllare le specifiche clausole.

La questione di prestare l’auto, specialmente ai propri figli, richiede quindi attenzione e una buona conoscenza delle normative e delle coperture assicurative. È fondamentale essere informati per evitare spiacevoli sorprese e sanzioni che potrebbero pesare sul bilancio familiare.

Published by
Manfredi Falcetta