
Mercedes-Benz cambia strategia (Mercedes) - www.ToBike.it
Il futuro è qui: il giorno in cui gli androidi si prenderanno il lavoro degli umani sembra ormai molto vicino.
Mercedes-Benz ha recentemente presentato Apollo, un innovativo robot umanoide destinato a rivoluzionare il settore della produzione automobilistica. Questo progetto, che entrerà in servizio entro cinque anni, solleva interrogativi sul futuro dell’occupazione nelle fabbriche, poiché i robot potrebbero assumere compiti tradizionalmente svolti da lavoratori umani.
Durante una conferenza stampa tenutasi nel moderno stabilimento di Berlino, il capo della produzione di Mercedes, Jörg Burzer, ha illustrato le funzionalità di Apollo. Questo robot è progettato per gestire compiti pesanti e pericolosi, liberando i lavoratori umani da attività faticose.
Burzer ha evidenziato che “l’intelligenza artificiale si fa carico dei compiti che di solito ci piacciono meno, lasciandoci il tempo di concentrarci su innovazione e creatività”. Un aspetto rilevante è che Apollo, pur essendo autonomo nel processo di apprendimento, viene inizialmente addestrato da un operatore umano che lo guida a distanza. Durante la presentazione, Apollo ha dimostrato le sue capacità eseguendo compiti semplici, come l’assemblaggio di un componente, alzando il pollice in segno di riuscita.
La crescente automazione, rappresentata da Apollo, è parte di una tendenza più ampia che coinvolge l’intera industria automobilistica. Altri produttori di auto, come Tesla e BMW, stanno sviluppando robot simili. Ecco che alcuni esempi come Optimus di Tesla e Figure 01 di BMW fanno davvero preoccupare i dipendenti dei marchi. Anche se non è detto che vada così, la paura di perdere il lavoro è alta. Questi esempi mostrano come le aziende automobilistiche stiano investendo in tecnologie per migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi.
Preoccupazioni per il futuro dell’occupazione
L’introduzione di robot come Apollo solleva preoccupazioni significative riguardo al futuro dell’occupazione. Se da un lato l’uso di robot umanoidi potrebbe aumentare la produttività e ridurre il rischio di infortuni sul lavoro, dall’altro potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro per migliaia di operai. Secondo uno studio condotto da istituti di ricerca economica, si stima che nei prossimi anni il 20% dei posti di lavoro nel settore manifatturiero potrebbero essere a rischio a causa dell’automazione.

Le aziende, come Mercedes, giustificano tali cambiamenti sostenendo che i robot non solo svolgono compiti ripetitivi, ma possono anche lavorare ininterrottamente, senza necessità di pause o turni di riposo, contribuendo così a un aumento della produttività. “Una cosa è certa: non bevono caffè”, ha commentato Burzer, sottolineando l’efficienza dei robot.
Inoltre, la competizione globale nel settore automobilistico spinge i produttori a investire in nuove tecnologie per rimanere competitivi. In Cina, ad esempio, aziende come BYD e Nio stanno già integrando robot umanoidi nelle loro linee di assemblaggio, rendendo il mercato ancora più competitivo.
Il dibattito sull’impatto dell’automazione sul mercato del lavoro è complesso e suscita opinioni contrastanti. Da un lato, i sostenitori della tecnologia evidenziano i benefici in termini di efficienza e sicurezza; dall’altro, i critici avvertono dei rischi legati alla disoccupazione e alla necessità di ripensare le politiche occupazionali.
Mentre Apollo rappresenta un passo avanti significativo nel campo della robotica, la sua introduzione nelle fabbriche di Mercedes è solo l’inizio di una trasformazione che potrebbe ridefinire l’intero panorama lavorativo. Le aziende automobilistiche sono chiamate a trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità sociale, garantendo che i lavoratori non vengano lasciati indietro in questo processo di cambiamento.